




Da scarpa indispensabile e funzionale a oggetto di culto: le sneakers Alexander McQueen sono tra gli accessori più desiderati del momento. Dall’iconico modello Oversize con la maxi suola, a quelli più discreti in pelle nera o grigia, punteggiati con piccole borchie e rivetti per un tocco cool, ecco la selezione che unisce lo stile sportivo a un design ricercato.
McQueen ha sviluppato la moda come una forma d’arte per comunicare con tutti, dimostrando che lo stile nel vestire, nel creare accostamenti, nello scegliere svariate tonalità di colori, può sempre dire agli altri molte cose, sfumature, contraddizioni della natura umana.
Lo stilista creativo, figlio di un tassista, ventenne ha lavorato a Milano per Romeo Gigli prima di rientrare a Londra e di terminare i corsi di arte che aveva scelto alla Saint Martin’School, arrivando poi a essere assunto in quella che per lui era sempre stata un mito e un miraggio, la Maison Givenchy. Maison che poi lasciò perché voleva sviluppare in maniera indipendente il suo estro, che era fatto anche di provocazione e trasgressione.
Nessuno in quegli anni di grande vitalità e slanci avrebbe mai immaginato che Alexander in una gelida alba dell'11 febbraio sarebbe stato trovato impiccato nella sua casa londinese dove nascondeva la sua solitudine, i suoi demoni e l’immenso dolore per la morte della madre. Non gli era bastata in quel periodo di sbandamento e sofferenza la forza della sua creatività visionaria e la morte, che spesso era apparsa nelle sue creazioni, nelle sue sfilate con robot simili a scheletri, aveva vinto su tutto dandogli forse l’illusione di poter trovare un sonno altrove e una strada serena.
Lady Gaga è stata sempre una sua amica, applaudendo senza riserve anche le sfilate di quell’uomo fragile dietro l’apparenza e al quale la cantante ha dedicato una bellissima canzone, Fashion of His Love contenuta nell 'album Born This Way. E in cui un verso dice. “I was made for you”.
Nel bel libro pubblicato da Taschen, 100 Contemporary Fashion Designers, edito da Terry Jones, dopo Stella McCartney e prima di Angela Missoni si legge di Alexander McQueen, che aveva indiscutibilmente un'attrazione per il mondo gotico: “La femminilità che Alexander ha sviluppato non era solo dark, non era un prodotto del feticismo e di una certa misoginia e della sua curiosità per Jack lo squartatore e della sua attrazione per i corsetti . Era qualcosa di fiabesco, come il da lui amato Grimm e aveva un obiettivo, la seduzione”.
Il ragazzo della working class inglese, ultimo di sei figlie con un padre severo che guidava il suo taxi da mattina a sera per mantenere la famiglia e far studiare i figli, forse non voleva morire a soli 40 anni, ma la vita era ardua nel suo intimo e l’immaginazione febbrile era capace di rivoltarsi contro di lui e di portarlo all'autodistruzione. Quando, invece, era anche capace di vivere di arte, film, musica, danza, tecnologia.
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